Post di mezzanotte! Ci siamo quasi, ma dovevo pubblicare questa ricetta prima dello scadere di mezzanotte per poter partecipare alla sfida dell’ MTC di questo mese, tutto dedicato al quinto quarto!
Prima di leggere il simpatico post della vincitrice della scorsa sfida Beuf à la mode, non sapevo proprio cosa fosse il quinto quarto! Cioè..l’ho sempre mangiato, ho provato tante cose di questo quinto quarto, ma non sapevo che si chiamasse così! E voi? Voi che mi seguite sapete tutti cosa è il quinto quarto??? No?? Si?? Dai ditemi la verità, lo conoscevate o eravate “ignoranti” come me?:P
Allora, per chi non lo sa, il quinto quarto è tutta quella parte dell’animale ( carne o pesce) che di solito non fa parte dei tagli migliori ma andrebbe a finire nello “scarto” di frattaglie e via di seguito; quindi fegato, reni, cuore, polmoni, cervello, zampette, cotiche, muso ecc ecc…capito ora!?!? 😀
Ecco di queste cose ne ho mangiate parecchie soprattuto quando ero più piccola, perchè, dovete sapere che casa dei miei nonni e genitori si trova in piena campagna dove si è soliti avere un orticello e spesso anche mucche, maiali, pecore e tutti gli animali da cortile, dalle papere ai conigli, fagiani, galline e via di seguito!
La ricetta con cui partecipo a questa sfida, dedicata al quinto quarto è una di quelle che hanno il sapore di casa,il profumo dei ricordi e anche un po’ di quella nostaglia che solo dopo tanti anni ritrovi anche in un semplice piatto povero e contadino come è questo che legerete.
Quando i polli che nonna allevava erano pronti per essere macellati, allora tutta la famiglia si riuniva e dopo aver “sistemato” tutti i polli in un unica volta( erano contadini, per loro era normale allevare polli e animali per poi macellarli…e dai miei ricordi erano tutti allevati all’ aperto nel cortile!:P) cmq, dicevo…dopo aver macellato un bel po’ di polli, subito dopo -la sera ( di solito)- si mangiava tutti insieme “je cregile” ( nel mio dialetto :P) con le patatine!
Praticamente ( e l’ho scoperto da pochissimo!!!) mangiavo i durelli di pollo con le patatine! I durelli sono una parte dello stomaco dei polli ( degli uccelli in generale) che per la loro consistenza sono abbastanza croccantini, infatti duri.
Nonna ce li preparava sempre con delle piccole patatine e poi tanta cipolla! Erano buonissssssimi! Cioè all’epoca ricordo che ne mangiavano tantissimi e potevamo mangiarli solo quando si ammazzavano tanti polli insieme, perchè sono piccolini. Infatti la dose che vi scrivo è per circa 2 persone ( quelli che ho comperato io erano circa 300gr di durelli).
Siccome i durelli che si trovano nei supermercati o nelle macellerie sono già puliti, vi basterà sciacquarli per bene e asciugarli prima di tagliarli. Vi spiego subito la ricettina…altrimenti arrivo a mezzanotte e non ho finito! E’ davvero semplicissima!
Durelli di pollo con patatine | Print |
- 300 g di durelli di polli puliti
- 2 patate medie
- 1 cipolla media
- 2-3 cucchiai di battuto di lardo ( largo con rosmarino, timo,menta)
- olio extravergine di oliva
- sale, pepe
- Pulite, lavate e asciugate per bene i durelli di pollo.
- Tagliateli in piccole parti, quasi dei quadratini.
- In una larga padella versate un paio di cucchiai di olio extravergine e aggiungete del battuto di lardo( se lo avete già pronto,2-3 cucchiai), unite la cipolla tagliata sottilmente; lasciate imbiondire e poi unite i durelli.
- Lasciate cuocere per una decina di minuti, nel frattempo lavate e tagliate a quadratini anche le patate e aggiungetele ai durelli, aggiustate di sale e pepe.
- Terminate la cottura dei durelli e della patatine insieme fin quando non risulteranno ben dorati.
- Portateli in tavola ben caldi.
La ricetta è davvero semplicissima!
Io ho usato un battuto di lardo già pronto, che conservo in frigo e prendo a cucchiaiate, ma ricordo che nonna batteva il lardo sul tagliere; un pezzettino di largo con dentro un mix di erbette aromatiche prese tutte nel cortile!
Devo dire che la ricetta era buonissima, e il sapore era come quello che ricordavo ma aveva qualcosa di diverso…il gusto di mangiarli tutti insieme, con le famiglia riunita, fratelli, genitori e nonni rendeva questo piatto semplicissimo qualcosa di davvero buono e speciale!
Non è sempre facile trovare questo tipo di prodotto nei supermercati , ma se mai vi dovesse capitare, provate a preparali sono davvero semplici e gustosi!
Ok..dovrei avercela fatta…la ricetta di questo mese è pronta! In bocca al lupo al vincitore e viva il quinto quarto!!!
Arianna says
Praticamente te e mio marito siete “vicini di casa”. Ma sua mamma li ha sempre e solo fatti in umido…al sugo con colli e zampe (o li piiid come li chiamano loro in dialetto).
Io ho sempre voluto provarli in bianco non essendo amante dei sughi. Quasi quasi la prossima volta che scendo al paese per far rifornimento di carne e polli della suocera provo a farli così con le patate… sempre che mio suocero mi conceda i suoi amati durelli… 😀 😀 😀
sonia says
Ciao Cran !! il tuo blog è stupendo ! Io ti seguo ovunque su fb e su instangram !!! Brava!!
alessandra says
non solo ce l”hai fatta: ma hai anche scritto uno splendido post, che ha ricreato quella nostalgia a cui il tuo piatto rimanda. E’ bellissimo sentire di un’educazione alimentare a 360 gradi e di un appetito di bambina che già allora era curiosa e golosa, capace di mangiare con gioia piatti semplici e buoni come quello che hai preparato. Dici che sarà stato un presagio del tuo futuro? Complimenti e grazie per avercela fatta, anche sul filo del rasoio!
cristiana says
Sul fil di lana ma ci sei riuscita! Anche tu carica di ricordi di famiglia: il dono più grande di questa sfida. Hai ragione son ricordi che racchiudono una certa nostalgia anche perché per fortuna si tende ad isolare i momenti felici, mettendo da parte quelli più tristi e quando si torna al passato e vengono in mente queste giornate, questi momenti si ritrovo un po’ di serenità che a volte manca nella vita di tutti i giorni. Un piatto semplice, ma che racchiude talmente tanto che diventa speciale! Grazie mille cri
Cranberry says
Grazie mille Sonia! che bel commento, grazie davvero! 😀
Cranberry says
Ma grazie mille a te! 😀
Mi è piaicuto tantissimo rifare questa ricetta, anche se ero partita con il provare la coratella abruzzese che il mio ragazzo adora! Peccato che la coratella era scomparsa dalla circolazione causa feste pasquali! 😛
Ma la farò..e ho visto che anche nella sdifa ce ne sono state alcune!
Cranberry says
e come potevo mancare a questo richiamo delle frattaglie! 😀 grazie a voi per averla scelta…speriamo che la prossima sia più nelle mie corde 😛
Cranberry says
ehehehehe, si li devo riprendere anche io al paese, vedrai che felicità mangiarli con la famiglia. Li proverò anche in umido, da noi non si usa ma credo che siano davvero buoni!, grazie per la dritta 😀
daniela says
Questi non li ho proprio mai assaggiati, ma raccontati da te parlano di casa e soprattutto degli amatissimi nonni. Bella scoperta per me!
Cranberry says
🙂
Grazie mille!! si io li ho mangiati moltissimo da piccola, poi cresciuta son dovuta andare alla ricerca perchè non era più “normale” trovarli così tutti insieme.
Rita says
Da noi si chiamano “bistricchi” e ne ho mangiati anche io da piccola con gran gusto. Li mangio ancora, ma nel sugo, insieme ad altra carne. Oggi li preparerò come hai detto tu!
Cranberry says
Bistricchi! Che nome simpatico 😀
Nel sugo non ho provato mai! Devono essere buoni, credo che rimangano croccatini vero? da provare. Grazie mille per l’idea Rita, e grazie per esser passata da me 🙂
Rosanna says
Ma quanto tempo devono cuocere? Sono cotti o fritti ?
Cranberry says
Non sono fritti, sono rosolati, rimangono duretti anche dopo la cottura. Il tempo non saprei dirtelo di preciso dipende dalla dimensione del pezzo che ci fai, sicuro più di 15 minuti di cottura, il tempo che le papatite si cuociono.
Mario says
Ciao. anche io sono amante delle frattaglie di qualunque tipo quando si ammazzava il pollo le mie parti erano : cuore, durelli ( prè ) in piemontese ,il collo, il fegato, se trovassi ancora qualche ristorante che facesse la buona finanziera di una volta ci andrei, ma nessuno più la fà causa mucca pazza. mia moglie è una grandissima cuoca ma le frattaglie le odia, perciò quando li voglio mangiare me li compro e me li cucino i durelli in umido circa un’ora e mezza. Mario
Cranberry says
Ciao Mario! Queste sono quelle ricette che ormai non si preparano più. Io la ricordo perchè me le cucinava la nonna quando ammazzavano i polli e poi anche la mamma.
Quelli che prepari tu li fai in umido? per cuocerli così tanto, forse al sugo?:D
voglio provare anche io a cambiare ricetta ^_^
A presto