Una delle cose più difficili per me è raccontare le esperienze di viaggio dopo i ritorni dai blogtour. Ne faccio molti grazie al blog e grazie ad esso scopro ( ed ho scoperto) tante bellezze del nostro paese.
Perchè difficile? Perchè non sono solita mettere del “personale” nei racconti che faccio sul blog, ma quando ti trovi a conoscere delle realtà nuove e profondamente diverse dalle tue non puoi non condividere queste esperienze con altri, e così vorrei farvi provare i profumi che provo io, farvi sentire i suoni, vedere i colori e gustare le bontà dei luoghi che visito e che conosco anche io, molto spesso, per la prima volta.
E’ quanto mi è successo nell’ultimo tour fatto in collaborazione con Insolita Italia in un quartiere di Napoli a me sconosciuto e che è sempre stato un quartiere noto per i suoi “problemi” piuttosto che per le sue bellezze: il Rione Sanità.
Per chi come non conosceva molto Napoli e i suoi quartieri la prima impressione che ho avuto è stata quella di un quartiere colorato, vivo dove non mancano voci di persone in strada, bancarelle di prodotti in bella vista e si sentiva il calore delle persone che vi abitano.
Provo quindi a “raccontarvi” di questo quartiere, delle sue bellezze e della sua rinascita in un post che spero vi lascerà qualcosa di diverso alla fine della lettura.
Mettetevi comodi perchè sarà lungo ma spero interessante!
La Storia
Se il re di Napoli, Gioacchino Murat agli inizi del 1800 non avesse deciso di far costruire un PONTE sovraelevato che potesse collegare più agevolmente via Toledo con la Reggia di Capodimonte, il destino del Rione Sanità forse sarebbe stato un altro.
Questo ponte conosciuto come il Ponte della Sanità ( Ponte Maddalena Cerasuolo) è mastodontico e appena arrivate nel quartiere sarà la prima cosa che noterete. Proprio a causa di questa costruzione il Rione fu confinato e ridotto ad una sorta di sobborgo e diventò ben presto un quartiere isolato.
E pensare che inizialmente, prima del 1800 quel quartiere era abitato da una ricca borghesia che costruì nel tempo grandi palazzi e gigantesche chiese che sono visitabili e ammirabili tutt’oggi.
La Rinascita attraverso l’arte e cibo
Proprio grazie alle bellezze architettoniche ed artistiche del quartiere il Rione Sanità ha visto rifiorire un turismo consapevole. Alla base di questa rinascità c’è la voglia di riappropriarsi di un’identità positiva, di rompere un muro culturale a partire dagli abitanti del rione stesso. Così, dopo l’arrivo alla Sanità del parroco Don Antonio Loffredo ( negli anni 2000) e grazie alla costituzione di una delle prime cooperative del quartiere La Paranza , il rione ha iniziato a cambiare volto.
Costituita nel 2006 ( con solo 5 membri) la cooperativa La Paranza ha portato un’ aria di cambiamento nel rione ed oggi la cooperativa è un modello da copiare che stanno predendo ad esempio non solo a Napoli ma anche in altri continenti.
Nel 2006 i giovani ragazzi de La PARANZA prendono in gestione le Catacombe di San Gaudioso, nella Basilica di Santa Maria della Sanità e da dopo la vittoria il bando storico-artistico di Fondazione CON IL SUD, riescono a prendere in gestione e recuperare anche le bellissime Catacombe di San Gennaro.
Ho avuto la possibilità di visitare sia le Catacombe di San Gaudioso che quelle di San Gennaro con la guida di uno dei ragazzi de La Paranza.
Grazie ai loro racconti e le loro storie vivi questi luoghi sacri con un emozione diversa. Mentre le catacombe di San Gaudioso sono un mescolarsi di cultura barocca con storie macabre e di alta borghesia, le catacombe di San Gennaro sono un esempio di arte del II. secolo a.v composte da due livelli e caratterizzata da spazi larghi, ampi scavati in orizzontale, ricchi di affreschi, mosaici e tombe importanti ( tra queste la tomba che ospitò le spoglie del famoso santo napoletano: San Gennaro)
Il Miglio Sacro
Questi due luoghi, insieme ad altre tappe (che più avanti vi farò conoscere), fanno parte de IL MIGLIO SACRO un itinerario lungo un miglio attraverso il Rione Sanità, alla scoperta dei tesori che il Rione nasconde: i suntuosi palazzi barocchi, i luoghi di culto ( chiese e catacombe), gallerie d’arte, luoghi di incontro e poi case di accoglienza e di progettazione.
Questo percorso che vi porta a scoprire le stradine di uno dei più antichi quartiere di Napoli, ti fa vivere la realtà del rione, respirare la vitalità delle stradine, i mille colori del quartiere ( bancarelle, panni stesi da un palazzo e l’altro, i tanti bellissimi murales che troverete in ogni dove) e ti fa prendere coscienza della realtà di vita dei luoghi che percorri con la volontà e la forza dei giovani che cercano di ridare un volto nuovo a questo rione.
Ti immergi del tutto nella città dei Morti. Un culto quello dei morti e dei santi che nel Rione è sentito moltissimo. Poco lontano dal centro del quartiere Sanità c’è un “cimitero” del tutto particolare. Una cava di tufo, dove mito, culto, tradizioni e storie si intrecciano: il Cimitero delle Fontanelle.
“Il sito era un’antica cava di tufo scavata nella collina di Materdei, che diventò ossario a metà Seicento, per ospitare i resti delle vittime delle epidemie di peste e colera.
Diventò un luogo di culto a fine Ottocento, quando alcuni devoti guidati da padre Gaetano Barbati disposero in ordine le migliaia di ossa anonime. Proprio l’anonimato spinse i fedeli ad adottare alcuni dei teschi dell’ossario, le anime pezzentelle che venivano puliti e posti in teche in cambio di protezione” Fonte: Catacombe di Napoli/ Miglio Sacro
In foto potete vedere alcune di questi teschi (ognuno di questi racconta una sua storia e i biglietti che i devoti e le devote lasciano a terra per avere delle grazie dai teschi che “adottano”)
Il Sacro e profano, come dicevo nel titolo dell’articolo, perchè Napoli ed il rione Sanità è intriso di storia e leggenda, miti e poeti, arte e colori.
Malgrado la lentezza e a volte inerzia delle istituzioni, la mancanza di infrastutture nel quartiere e la ritrosia dei Napoletani stessi, i giovani di oggi si stanno dando da fare! A sostenerli ci sono poi le piccole attività di persone che sono nate tutt’ intorno alle cooperative. Risorse ( spesso volontari) importanti che operano non solo alla riqualifica del quartiere ma anche, e soprattutto alla salvaguardia dei più piccoli, cercando di “toglierli dalla strada” e trovare per loro dei luoghi di raccolta, studio e lavoro.
Attorno all’attività dei ragazzi della coperativa La Paranza sono sorti dei laboratori artigianali come la cooperativa “Iron Angels” che lavorano materiali in ferro e rame che si ritrovano all’interno delle Catacombe così come le luci e gli impianti di Illuminazione recuperati da “l’Officina dei Talenti”. Gli stessi ragazzi della cooperativa poi hanno risistemato i locali dell’antico convento di fianco la basilica e che oggi offre la possibilità di soggiornare in un B&B totalmente gestito da loro : La casa del Monacone ( che ci ha ospitato nei giorni del tour, con super colazioni mattutine a base di sfogliatelle e fiocchi di neve! )
Nascono allora tantissime iniziative e associazioni per il recupero dei ragazzi dalla strada e l’inserimento al lavoro dei più grandi: Le Mamme della Sanità, Il nuovo teatro Sanità, La Casa dei Cristallini.
Le mamme della Sanità
Una cooperativa realizzata da L’ Altra Napoli Onlus in collaborazione con la Fondazione Alberto e Franca Riva Onlus composta da donne che puntando sul loro talento naturale della buona cucina hanno deciso di costituire un gruppo di mamme,nonne e vedove che prepara piatti tipici del posto sotto la guida della chef Sabrina Russo.
La prima cena a Napoli è stata proprio preparata da loro con dei piatti che mi hanno riscaldato il cuore e l’anima! Cuoppo di alici fritte, pasta, provola e patate,polpette fritte e friarjelli! Tutto ottimo e buonissimo!
Il Nuovo Teatro Sanità
Un teatro ricavato all’interno di una chiesa settecentesca rimasta abbadonata da decenni e “ridata” ai cittadini grazie a Don Antonio che nel 2013 decide di affidare in gestione ad un gruppo di professionisti del settore. Attualmente il teatro offre la possibilità di ospitare dei bambini durante il giorno, far seguire loro dei corsi di teatro( tutti gratuiti) e dare a loro la possibilitò di imparare un lavoro.
Casa dei Cristallini
La casa del vicoletto Cristallini n.10 , centro “storico” di ritrovo per i più piccoli perchè era una casa parrocchiale della Chiesa di Santa Maria dei Cristallini, venne poi affidata dal parroco del Rione ( sempre il Don Antonio di cui vi ho accontato poco sopra)all’ Associazione La Casa dei Cristallini.
Grazie ai volontari questo luogo è diventato un punto di riferimento per mamme e bambini, un luogo di studio e raccolta per i più piccoli che attualmente accoglie circa 40 bambini delle diverse zone del quartiere. I bambini si ritrovano lì nel pomeriggio e studiano con i volontari, fanno i compiti, imparano l’inglese con un docente di lingua e vengono impegnati in attività artistiche.
Pensate che i piatti della famosa pizzeria Concettina ai 3 Santi, che si trova proprio nel Rione Sanità di Napoli sono stati disegnati da alcuni bambini della casa dei Cristallini. Ciro stesso, il giovane pizzaiolo e scugnizzo del rione Sanità che ad appena 23 anni è stato riconosciuto come uno dei migliori pizzaioli d’italia, da piccolo era uno dei ragazzi che frequentavano la Casa dei Cristallini.
Ciro e la sua famiglia ha sempre creduto nella possibilità di una rinascita del quatiere e per questo non è mai voluto andare via dal suo rione che invece continua a sostenere con innumerevoli attività, una fra tutte la “pizza Sospesa”.
Poco distante dalla pizzeria di Ciro c’è un altro Ciro che fa parlare di sè: Ciro “Poppella” Scognamillo.
Nel 1920 il signore Raffaele Scognamiglio apre il suo forno in compagnia della moglie Poppella, nel centro storico del rione Sanità. Dopo la guerra il laboratorio passa al figlio Salvatore che nel 2005 lascia all’ultima generazione, quella di Ciro appunto la gestione de laboratorio che nel tempo è diventato anche una pasticceria. A far conoscere il nome di Poppella e di Ciro è stato un suo prodotto che ha avuto nell’ultimo periodo un successo impressionante: il FIOCCO di NEVE.
E’ una sorta di brioche sofficissima farcita con una delicata crema di ricotta, panna e zucchero perfettamente mixati per dare a questo dolce un gusto unico ed una leggerezza inaspettata! Potete immaginare la mia gioia quando tra le tappe delle giornate a Napoli c’era anche la sosta dolce da Ciro Poppella! Ho svaligiato la pasticceria e poi mi sono riportata a casa anche un vassoio di Fiocchi di neve, sfogliatelle e dolci vari!
Una Napoli quella che ho visto e vissuto in soli 3 giorni che mai mi sarei aspettata! Vi consiglio quindi di affidarvi alle storie e racconti delle guide de le Catacombe di napoli per scoprire davvero la Napoli sconosciuta, quella vera e viva di un quartiere che ha moltissimo da offrire!
Uno dei tour più emozionanti a cui ho partecipato, non so se siete riusciti a leggere tutto fino alla fine, se lo avete fatto però, vuol dire che anche a voi è venuta la voglia di conoscere meglio questo “nuovo” quartiere di Napoli.
Per tutte le info
Catacombe di Napoli: www.catacombedinapoli.it
Con me, nei 4 giorni di tour anche altri colleghi blogger che vi invito a conoscere e dove potete trovare tante altre notizie e racconti sul tour
Ramona del blog Farina Lievito e Fantasia
Gianluca del blog Viaggia e Scopri
Elisa del blog ArtTrip
Martina di Martiipal
Pilar di Non Solo Turisti
Post scritto in collaborazione con Insolita Italia
Rosa Lo Re says
Articolo emozionante, specialmente per me che abito a pochi chilometri da Napoli, ma che, per mancanza di tempo, non ho potuto mai visitare questo luoghi suggestivi.
Le tua esperienza mi ha invogliato a farlo. Spero di riuscirci quanto prima.
Grazie
Olga says
Sono felice che ti sia trovata bene e che sia rimasta piacevolmente colpita: sei riuscita a vedere la vera bellezza di questi luoghi. Per me che ci vivo è una soddisfazione. Grazie
Cranberry says
Olga, sisi, mi sono trovata molto bene ^_^
Un posto nuovo per me e che forse non avrei mai preso in considerazione come meta turistica proprio per colpa di quello che si dice e si racconta del quartiere.
per fortuna però che ci sono queste attività e questi giovani ragazzi che ti fanno scoprire le bellezze di questi luoghi
Cranberry says
Grazie mille Olga ^_^ Spero che anche per te sarà una uscita piacevole come lo è stata per me! Aspetto di sapere poi anche della tua esperienza :*