Oggi vi racconto dell’Irpinia, delle sue terre, dei suoi profumi e dei suoi sapori attraverso un viaggio durato 3 giorni alla scoperta dei prodotti di eccellenza di questa terra in parte sconosciuta ai più ( ed io ero tra questi fino a qualche settimana fa! :P)
Il mio viaggio inizia con un prodotto IGP : la Castagna di Montella.
Nel cuore dell’Irpinia, tra castagneti e prodotti del sottobosco a Montella circa 30 anni fa inizia la storia della famiglia ( e azienda) Perrotta.
Grazie al clima e al territorio, nell’aria del Terminio-Cervialto si producono castagne di alta qualità. Da Perrotta tutto il processo produttivo della castagna, dalla raccolta alla vendita del prodotto viene fatto ancora seguendo le tradizioni familiari.
Dopo la raccolta, le castagne portate in azienda vengono selezionate a seconda del calibro e successivamente essiccate all’interno di antichi e grandi locali chiamati “gratali” dove per 10 giorni circa bruciano grandi pezzi di legno di castagno che donano al prodotto essiccato un “piacevole” sentore di affumicatura. Successivamente le castagne vengono tostate in appositi forni così da essere preparate per la fase di “lavorazione” vera e propria, quelle cioè che caratterizzano il prodotto finale.
Perrotta è conosciuta per molti prodotti a base di castagne, dai biscotti, alle marmellate, dalle farine ai cioccolatini, ma soprattutto per un prodotto specifico, le famose “Castagne del Prete”, castagne che dopo il processo di tostatura venono messe a bagno in acqua per una settimana, rendendo il prodotto morbido e aromatico.
Dai castagneti in altura ci spostiamo più nell’entroterra dell’Irpinia e precisamente a Montoro e qui mi fermo per parlavi di un altra eccellenza del luogo : la cipolla ramata di Montoro, presente dal 2005 nell’Arca del Gusto di Sloow Food.
All’aspetto si presenta come una cipolla dal colore rosato/ramato con all’interno striature tendenti al violaceo. Viene prodotta su terreni di tipi vulcanico quindi ricchi di sostanza organica che conferiscono a questo prodotto una caratteristico aroma dolciastro; adatta ad essere mangiata sia cruda che cotta, ha una fibra tenace che ben resiste alle lunghe stufature.
Abbiamo conosciuto e provato questa cipolla nell’azienda agricola Gaia, azienda biologica gestita da Nicola Barbato e la sua famiglia.
L’azienda è fortemente improntata verso un discorso di ecosostenibilità dalla prima all’ultima fase della filiera produttiva. Grande attenzione anche alla scelta del packaging che è interamente prodotto con cartone riciclato e riciclabile, proveniente dal territorio comunale di produzione. La scatola usata per il confezionamento ad esempio, è una scatola realizzata con carte riciclate provenienti dalla raccolta differenziata dei comuni della Campania e gli inchiostri sono a base d’acqua.
Durante la visita all’azienda abbiamo avuto modo di vedere tutta un’altra serie di prodotti biologici destinati anche al commercio estero (dovete sapere che i russi adorano le fresche insalatine di Nicola!).
All’interno dell’azienda c’è poi un delizioso ambiente dedicato alla ristorazione e presentazione di eventi.
Proprio in questo spazio abbiamo avuto modo di provare un menù tutto a base di cipolla, dall’antipaso al dolce, sisi…il dolce con le cipolle! Detta così forse fa un po’ storcere il naso questo accostamento di un dolce con la cipolla, ma vi giuro che il prodotto finale era eccezionale.
Dalle idee e ricette della moglie di Nicola, lo chef del ristorante interno all’azienda ci ha fatto provare dei piatti squisiti, semplici ,dal gusto gradevole e dal sapore del territorio ( abbiamo bissato e trissato più volte alcune preparazioni).
Vi lascio alla loro descrizione visiva, ma vi prometto un atro post tutto dedicato a questo menù e soprattutto alla ricetta che ha lo ha aperto: cipolle ramate fritte; eccezionali!
Anelli di cipolla fritti :leggerissimi, croccanti e di una dolcezza disarmante!
Parmigiana di cipolle :una parmigiana presentata e cotta( in due tempi) in barattolo con anelli di cipolla prefritti in farina e un sughetto di pomodoro con aggiunta di parmigiano.
Ziti alla genovese : dal nome si potrebbe erroneamente pensare che sia una ricetta di Genova e invece no, la genovese è un tipico piatto campagno, in questo caso condimento della pasta ed è preparato con uno spezzatino di manzo fatto cuocere per molte ore con un trito di cipolle, carote e sedano.
Un secondo di agnello con verdine e cipolle…e per finire il dolce!
Una crostatina con composta di cipolla ramata unita all’aroma intenso di cannella, questa era “strana” nella sua idea ma superlativa al gusto.
Nello stesso giorno, sempre nell’azienda Gaia abbiamo provato e degustato altri prodotti ed eccellenze irpine.
I tipici torroni e dolci dell’azienda Dolci Terre e dei fratelli Nardone, degli ottimi prodotti artigianali dell’azienda Lilià (giovanissimo laboratorio artigianale a conduzione familiare che utilizza nei suoi prodotti salati e non solo, olio di Rapece, un olio molto particolare che ha un retrogusto piccante, davvero particolare). Ho brindato con i vini della Tenuta Cavalier Pepe e provato i salumi del salumificio Montecalvese, nello specifico il loro prodotto di punta una soppressata molto particolare. In ultimo anche l’olio dell’azienda De Marco.
Un altro prodotto , eccellenza irpina che ho provato durante questi 3 giorni di tour è il Broccolo Aprilatico di Partenopoli, presidio Slow Food (non ho fatto la foto al broccolo crudo!!). E’ però un broccolo molto simile a quelli che in ciociaria chiamiamo “broccoletti” o i famosi “friariell” campani: un broccolo primaverile , di un verde intenso con le fluorescenze tenere e i fiorellini chiusi, sempre di colore verde.
Lo abbiamo provato come condimento per un primo piatto di fusilli tirati a mano con il ferro e un secondo di carne di maiale, presso il Megaron.
Ora…mi potreste dire che vi ho fatto ingolosire con tutti questi prodotti e che per chi non si trova in Irpinia non ci sia la possibilità di provare queste eccellenze…e invece no! Ve ne ho parlato proprio perchè la maggior parte di loro potrete assaporarli dal 3 al 5 maggio al Salone dell’Agroalimentare TUTTOFOOD– Fiera Milano.
Tanti gli stand, tante le eccellenze italiane e moltissimi gli eventi in programma.
Vi saluto con un piccolo video che mi vede “intervistatrice per 5 minuti” 😀
Vi aspetto per la seconda parte del viaggio in Irpinia tutto dedicato ai vini e poi , come vi ho promesso anche la ricetta ( originale, rubata allo chef) degli anelli di cipolla fritti! 😉
Silvia di Colcaffe says
Bella questa tua panoramica sui prodotti tipici irpini! La genovese la preparava mia madre, che, pur essendo ligure, aveva preso la ricetta dai parenti campani di mio padre. Era una prelibatezza. Mi hai fatto venire voglia di rifarla!
Ciao
Silvia
Cranberry says
Silvia e poi aspetto la tua ricetta della genovese della mamma! 😉
Inco says
La mia Irpinia..quanta nostalgia.
Che beòllo vedere una blogger che ne parla.
Complimenti per il blog.
Vieni a trovarmi faremo amicizia.
Buona serata.
Incoronata
Cranberry says
Ciao Incoronata! 🙂 Son felice che il mio racconto ti ricordi la tua bella Irpinia, è stata una bella scoperta anche per me ^_^