Se chiedete ad un aquilano: ” sai cosa è La Suisse?”, sono sicura che nel 100% dei casi vi diranno la stessa cosa:” una brioche morbidissima , soffice e di una bontà unica che solo a L’Aquila si può mangiare”.
Dovete sapere che durante il mio periodo universitario ( ma credo di tutti gli studenti aquilani) il dolce che andava per la maggiore era questa tanto rinomata Suisse.
La preprava una pasticceria francese , anzi per meglio dire una croissanterie che si trovava in uno dei tantissimi vicoletti del centro dell’ Aquila.
La Musette la conoscevano tutti; si andava lì, si comperava una Suisse piccola ( bastava per 6 persone) e la si portava all’università, a casa di amici, al bar, alle feste, ai compleanni…insomma, qualsiasi scusa era buona per mangiare questa Suisse!
Non tutti però sapranno che io ho aperto il blog, proprio cercando di fare quella brioche!L’ho fatta e rifatta e rifatta…ho ottenuto sempre delle brioche morbidissime ma non mi avvicinavo mai all’originale, c’era sempre qualcosa che mancava.
Quello di oggi è il mio ultimo e definito esperimento! Ultimo perchè credo di essere arrivata alla versione che più si avvicina all’originale, ma definito perchè credo che non riuscirò mai a ritrovare quel sapore che aveva la Suisse mangiata a L’Aquila, con i miei amici, ….era un profumo legato non al dolce ma ai bei momenti che quel dolce mi ricorda.
Lascio a voi la ricetta di questa fantastica brioche, assicurandovi che è davvero da provare, ma sottolieando che la vera Suisse è una sola: La Suisse della pasticceria francese La Musette!!!!
550 gr di farina ( 350 manitoba 200 gr farina “00”)
+ la farina per il piano da lavoro( abbondante)
4 uova
50 gr di zucchero
25 gr di lievito di birra ( con il tempo ho usato sempre meno lievito d birra, adesso ne metto 10g)
100 ml di latte
buccia di limone grattuggiato
1 pizzico di sale
180 gr di burro
farcitura
100 gr di gocce di cioccolato
200 gr di crema pasticciera( meglio se preparata il giorno prima) a Suisse
1 tuorlo d’uovo , 4 cucchiai di latte ( o panna) per spennellare
gelatina di albicocca( che potete sostituire con marmellata di albicocche e acqua)
Preparate la vostra crema pasticciera i giorno prima, in modo che sia fredda quando la usate per farcire la brioche.
Sciogliete il lievito di birra nel latte appena tiepido.Tagliate il burro a pezzi e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente.
In una grande ciotola inserite le due farine setacciate, fate un buco al centro e mettete lo zucchero e la buccia grattugiata del limone, iniziate ad impastare aggiungendo il lievito sciolto nel latte e le uova, uno per volta. Infine aggiungete il sale e il burro morbido. Impastate tutti gli ingredienti per bene, versate il composto su un piano da lavoro infarinato e formate una palla che metterete a lievitare in un posto caldo.
Quando la pasta sarà raddoppiata di volume ( all’incirca dopo due ore), capovolgete la pasta sul tavolo da lavoro infarinato e stendetelo delicatamente in una sfoglia rettangolare di circa 4-5 mm.Spalmate sulla sfoglia uno strato di crema pasticciera, le gocce di cioccolato e arrotolate nel verso del lato più lungo. Con un coltello ben affilato ricavate delle rondelle dal rotolo di pasta e posizionatele in una teglia imburrata e infarinata, stando attenti a distanziarle tra di loro, perchè cresceranno in lievitazione.
Lasciate lievitare per una altra mezz’oretta. Prima di infornare la brioche spennellate sulla superficie un tuorlo d’uovo sbattuto con qualche cucchiaio di latte, e cospargete il dolce con granella di zucchero.
Infornate per 35-40 minuti a 170° fin quando la superficie non assumera un bel colore ambrato.
Una volta cotta sfornate la brioche e lasciatela intiepidire qualche minuto, nel frattempo preparate la vostra gelatina di albicocche.
In un pentolino versate 4 o 5 cucchiai i marmellata di albicocche e aggiungere 3 cucchiai di acqua, mettetelo sul fuoco e fate sciogliere la marmellata. Passatela poi in un colino per avere una gelatina lucida e senza grumi.
Spennellate la superficie del dolce con questa gelatina e se volete aggiungete qualche granella di zucchero prima di portarla in tavola.
E’ favolosa ancora tiepida, ma si mangia anche fredda , sempre se arrivate a farla raffreddare!
Non so se dalle foto si capisce quanto è morbida questa brioche, è leggerissima, il sapore è favoloso e, se vi fidate un po’ di me, vi consiglio di provarla.
Con questa dose pensavo di fare una Suisse solamente e invece ho preparato due Suisse, una in una teglia da 24 cm e una da 26cm. La prossima volta ne farà metà dose perchè per due persone è abbastanza.Non vi nego però che è finita lo stesso in due giorni! ( stavolta abbiamo esagerato…ma era troppo buona!!!)
La pasta si lavora molto bene, è però davvero morbida e delicata, quidni io vi consiglio di usare sempre le mani ben infarinate e tenere il piano da lavoro sempre infarinato.
Sono molto legata a questo dolce, per me ha un valore particolare, è legata ad un bellissimo periodo della mia vita fatto di amici, di risate di spensieratezza. Forse anche per quello questa brioche è davvero la MIA ricetta del cuore.
Credo che dopo questo ultimo esperimento la mia ricerca della Suisse perfetta è terminata, anche perchè la vera Suisse so dove mangiarla: a L’Aquila!
Prima di lasciarvi però voglio ringraziare la proprietaria della pasticceria che è stata gentilissima e che mi ha permesso di fare le foto all’ interno del locale.Vedete quanto è carino??? Non si trova più in centro perchè ormai il centro none siste più, ma è stato ricostruito in un altra zona così come era nel vecchio negozio, con il quadro dei passanti che mangiano le brioche, la panchina e il lampione e lo scorcio della piazzetta la Musette! Fantastica!
Dopo il terremoto per qualche tempo questo laboratorio, come molti altri negozi aquilani, erano rimasti chiusi, ma sapere che la nostra pasticceria del cuore è tornata a sfornare di nuovo le sue brioche è stato davvero fantastico…soprattutto perchè ogni volta che torno a L’Aquila vado sempre a mangiarne una! 😛
Per coloro che si trovassero da quelle parti e volessero provare la vera Suissevi lascio l’indirizzo.
ho saputo con enorme dispiacere che anche questa sede della pasticceria la Musette è stata chiusa! 🙁
Un peccato, davveroun gran peccato. Il ricordo della Suisse che mangiavo in centro nella sede storia di questa deliziosa pasticceria francese, di certo non sparirà.
Manola says
Sono aquilana e qualche giorno fa ripensavo alla Suisse: quante ne ho mangiate……e che buone. Navigavo su internet per trovare la ricetta convinta che la pasticceria fosse chiusa e mi imbatto nel tuo blog. Mi hai fatto emozionare, grazie
Cranberry says
Grazie a te Manola! E’ sempre un emozione ricordare l’aquila e la sua Suisse.
Patrizia says
Domani la faccio!!! Mi sono ritrovata nelle tue parole… grazie perché non sarei mai riuscita a rifarla… che buona che era e che peccato non poterla trovare più… quel sapore è ancora impresso nelle mie papille gustative!!! Mentre trascrivevo la ricetta riuscivo a sentire il profumo all’interno del Musette!!!
Maria Antonietta says
Grandissima!!!!
Adesso devo assolutamente assolutamente provarla, però ppi passerò qualche volta anche nella pasticceria per acquistare l’originale!
Grazie grazie grazie!
Cranberry says
Grazie a te!
francesca says
io navigavo in cerca della ricetta e trovare il tuo blog mi ha fatto salire una dolce malinconia, anche io come te e come molti avevo il rito della suisse, magari chissà in quei periodi aquilani potremmo essere capitate ad una di quelle cene piene di gente dove magri in tanti non ci si conosceva ma una bella suisse veniva sempre fuori!!!! grazie della ricetta e del tuffo nel passato. francesca
Cranberry says
Esatto! E’ un dolce di ricordi, dico io…un dolce che io ricordo di aver mangiato tantissime volte e portato ad ogni compleanno all’università, ma anche alle cene con gli amici *_*
Fausta says
Che emozione leggere della Suisse… che mangiavano SEMPRE nelle cene tra studenti universitari, un dolce straordinario che mangiavamo tiepido con il cioccolato che si scioglieva e un negozietto dei ricordi….. x anni ho provato a cercarla poi capii che si chiama torta di rose ma la sig.ra francese aveva reso straordinario il suo business. Brava Cranberry e onore alla sig.ra francese
Cranberry says
E si, è un dolce ricordo per tutti noi che siamo stati studenti a L’ Aquila *_*
Silvia says
Ho appena infornato il risultato della tua ricetta, vediamo che ne vien fuori!
Ti posso chiedere come poterti contattare privatamente per avere un’informazione? Grazie.
Cranberry says
Silvia, grazie mille per aver provato una mia ricetta, aspettiamo il risultato ^_^
Per quanto riguarda il contatto, puoi scrivere a cappuccinoandcornetto@gmail.com
Virginia Tarditi says
Ciao! Volevo provare a riprodurla perché mi hai fatto venire fame sono a leggere la ricetta!
Un unico dubbio: nel caso volessi diminuire un po’il burro per farla diventare più digeribile, quello che cambia sono solo i tempi di lievitazione, giusto?
Cranberry says
Diminuendo il burro non cambia la digeribilità della torta, dovresti invece diminuire tutte le quantità per ribilanciare l’impasto.
Il burro nelle brioche oltre a dare il gusto dona sofficità all’impasto e crea la struttura propria della Brioche. Se togli una parte tipo 10-20 g non cambierà molto l’impasto, se pensi invece di toglierne un 50% allora non ti posso assicurare la riuscita della ricetta.
Emi says
Ciao! Mi dispiace dirti che il proprietario della Musette è venuto a mancare lo scorso inverno. https://www.ilcentro.it/l-aquila/%C3%A8-morto-patrice-il-pasticciere-francese-1.2347318
Eleonora says
Grazie per la ricetta, ma soprattutto per questo tuffo nel passato! Sono aquilana e la Suisse la prendevamo anche prima di entrare a scuola! Quanti bei ricordi intorno a quelle torte!
Prima che la pasticceria chiudesse sono andata tante volte a prenderla, ma non aveva lo stesso gusto che aveva quando la mangiavo in classe!
La preparerò uno di questi giorni!
Cranberry says
grazie mille a te! 🙂 Se la proverai fammi sapere che ne pensi.
Cranberry says
Grazie per avermelo detto. Mi dispiace molto.